Alberto Arbasino

Alberto Arbasino (1930 – 2020) esordisce nel 1955 su “Paragone” col racconto Distesa estate. Romanziere sofisticato e sperimentale, ha fatto parte del Gruppo 63 ed è stato uno degli scrittori contemporanei più fertili e celebri anche all’estero. È stato inoltre uno degli intellettuali più attivi del secondo Novecento: i suoi interessi spaziavano dalla letteratura al teatro alla musica all’arte al cinema. Non manca in lui una vena “civile” di attenzione alla politica e ai mutamenti sociali, su quella linea dell’illuminismo lombardo che fa capo a Giuseppe Parini: con frequenza quasi quotidiana denunciava in lettere ai giornali (quasi punture d’insetto) i mali della società italiana. Negli anni Ottanta è stato deputato del PRI. Ingente la sua produzione saggistica: Parigi o cara (1960), Sessanta posizioni (1971), La caduta dei tiranni (1990), Mekong (1994), Paesaggi italiani con zombi (1998), Marescialle e libertini (2004), Dall’Ellade a Bisanzio (2006), L’ingegnere in blu (2008).

Alberto Arbasino