Aldo Palazzeschi

Aldo Palazzeschi (Firenze 1885 – Roma 1974), poeta “saltimbanco” e romanziere “straordinario” che sfugge a ogni etichetta, è tra i protagonisti delle avanguardie europee. Ha aderito al Futurismo, a proprio modo, con L’Incendiario (1910), Il Codice di Perelà (1911), il memorabile manifesto Il controdolore (1914). La sua carriera si distende nell’arco di quasi settant’anni, dalla raccolta lirica d’esordio, I cavalli bianchi (1905), all’ultimo libro di versi, Via delle cento stelle (1972), includendo via via romanzi, novelle, cronache di costume, scritti memorialistici. Tra le altre sue opere si ricordano Due imperi… mancati (1920), La Piramide (1926), Stampe dell’800 (1932), Sorelle Materassi (1934), Il palio dei buffi (1937), I fratelli Cuccoli (1948), Roma (1953), Il Doge (1967), le poesie di Cuor mio (1968) e Stefanino (1969), ciascuna segnata da uno stile inconfondibile.

Aldo Palazzeschi