Aleksàndr Sergévic Puskin

Aleksàndr Sergèevič Puškin (Mosca 1799 – San Pietroburgo 1837) è considerato il fondatore della lingua letteraria russa contemporanea. Pubblicò adolescente i primi versi e giovanissimo entrò nella società letteraria Arzamàs. Dal 1817 diventò funzionario del Ministero degli Esteri, dedicandosi tuttavia più agli impegni mondani che a quelli dell’ufficio. In seguito alla diffusione di alcuni suoi epigrammi rivoluzionari, nel 1820 venne allontanato da Mosca, dove poté rientrare nel 1826, dopo una serie di viaggi e soggiorni nel Sud della Russia. Morì in seguito alle ferite riportate in duello. Tra le sue opere, che passano da un iniziale romanticismo a un più accentuato realismo, il romanzo in versi Evgenij Onegin (1833), i racconti La dama di picche (1833) e La figlia del capitano (1836), il dramma Borìs Godunòv (1825).

Aleksàndr Sergévic Puskin