Alfonso Gatto

Nato a Salerno nel 1909 da una famiglia di marinai, Alfonso Gatto lasciò la sua città ancora giovanissimo. Nel 1933 lo troviamo a Milano (nel cui carcere fu rinchiuso perché antifascista), nel ’36 a Firenze, dove fondò con Vasco Pratolini la rivista “Campo di Marte”, e nel ’41 a Bologna, dove insegnò Lettere al liceo artistico. Nel 1943 partecipò attivamente alla Resistenza ed entrò nel PCI (partito dal quale uscì polemicamente e clamorosamente nel ’51). Nell’immediato dopoguerra eccolo di nuovo a Milano, dove visse a lungo ed esercitò la professione di giornalista, che continuò a Roma, collaborando alle trasmissioni culturali della RAI. Poeta tra i più noti e importanti del Novecento italiano, negli ultimi anni si dedicò anche alla critica d’arte e alla pittura. Morì in un incidente d’auto nel 1976. Tra le sue opere ricordiamo Isola (1932), Morte ai paesi (1937), Poesie (1943), L’allodola (1943), Nuove Poesie (1950), Osteria Flegrea (1961), Rime di viaggio per la terra dipinta (1969), Desinenze (1977).

Altri libri dello stesso autore

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