David Grossman (Gerusalemme 1954), noto per il suo impegno volto a una risoluzione pacifica della questione palestinese, è uno dei più grandi narratori contemporanei. È diventato un caso letterario nel 1988 con Vedi alla voce: amore, seguito da Il libro della grammatica interiore (1992), Ci sono bambini a zigzag (1996), Che tu sia per me il coltello (1999), Qualcuno con cui correre (2002), Col corpo capisco (2004), A un cerbiatto somiglia il mio amore (2009), Caduto fuori dal tempo (2012), Applausi a scena vuota (2014) e La vita gioca con me (2019), tutti pubblicati da Mondadori. Suoi sono anche una fortunata serie di libri per bambini e per ragazzi e alcuni libri-inchiesta dedicati alla questione palestinese: Il vento giallo (1988), Un popolo invisibile (1993), Con gli occhi del nemico (2007), La guerra che non si può vincere (2003), Sparare a una colomba (2021).
La pace è l’unica strada è il suo ultimo libro arrivato in Italia: una raccolta dei suoi scritti più urgenti e militanti, in cui lo scrittore analizza la parabola politica di Israele, guardando con occhio critico alle azioni del governo e della classe dirigente del suo Paese. Un Paese che gli appare oggi più vulnerabile che mai, per colpa delle correnti estremiste e della decadenza di quei valori democratici che lo rendevano uno stato davvero ebraico.
Tra queste pagine David Grossman riflette anche sulle dinamiche che alimentano il circolo vizioso della violenza, proprio fino ai tragici eventi del 7 ottobre, continuando sempre a professare la sua speranza per un futuro di pace, in cui tutti possano sentirsi protetti e rappresentati equamente, “e coltivare la storia e le tradizioni della propria comunità senza cancellare quelle degli altri”.