Jorge Amado

Jorge Amado, (Pirangí, Stato di Bahia 1912 – Stato di Bahia 2001) è lo scrittore brasiliano più noto e tradotto al mondo. Fin da giovanissimo collaborò a giornali e riviste. L’impegno sociale e politico che ispirò i suoi primi romanzi ebbe il suo supporto in una vita di militante di sinistra che gli procurò più volte il carcere e l’esilio e, infine, l’elezione a deputato del partito comunista brasiliano. Esordì nel 1931 con Il Paese del Carnevale che preannunciò il filone dei romanzi ideologicamente più impegnati. Nel 1935, dopo la laurea in Legge, pubblicò Jubiabá, romanzo in cui pervenne a un realismo lirico che segnò una tappa fondamentale nella storia del romanzo brasiliano. Nel 1946 ottenne il premio Stalin per la letteratura.
Col passare del tempo la denuncia politica si stemperò sempre più in ironia divertita, nei colorati affreschi di un Brasile povero sì di danaro, ma ricco, enormemente ricco di vitalità, di sensualità, di inventiva. Nacquero così i suoi indimenticabili personaggi femminili, come Gabriela, cravo e canela (1958), e Doña Flor e seus dois maridos (1966). E tra questi due romanzi, un’altra straordinaria Storia del porto di Bahia, A morte e a morte de Quincas Berro Dàgua, del 1961. Con Tenda dos milagres (1970) tentò nuove strade: la lingua, il taglio narrativo, la visione del mondo. E poi quello che può essere considerato il suo capolavoro, manifesto ante litteram della liberazione della donna: Tereza Batista cansada de guerra (1972). Per ragazzi scrisse un racconto di straordinaria poesia: Gatto tigrato e Miss Rondinella, pubblicato da Mondadori (1991).
Membro dell’Accademia brasiliana delle lettere, creatore di migliaia di personaggi molti dei quali trasportati sulle scene e sugli schermi cinematografici, inaugurò in Brasile e in Portogallo una tradizione che continua anche nei giovani romanzieri.

Jorge Amado