Ray Bradbury

Waukegan, Illinois, 1920 – Los Angeles 2012. Narratore e sceneggiatore cinematografico, ha rinnovato il genere fantascientifico. Fra le sue opere, oltre al celeberrimo Fahrenheit 451 (1953), Addio all’estate, L’Albero di Halloween, Il cimitero dei folli, Constance contro tutti, Cronache marziane, Il popolo dell’autunno, Tangerine e Viaggiatore nel tempo.

Ray Bradbury, genio creativo


È stato il genio creativo dietro alcuni dei più iconici capolavori della letteratura fantascientifica, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama letterario mondiale: Ray Bradbury, nato in Illinois il 22 agosto 1920 è stato un pioniere nel trasformare le pagine in portali per mondi alternativi e riflessioni sulla società umana.

Figlio di un operaio elettrico di discendenza inglese e una casalinga svedese, trascorse i suoi primi anni durante la Grande Depressione: periodo che fu decisivo per la sua vita, portando a un trasferimento della famiglia in California nel 1934. Fu lì che il giovane Ray Bradbury si immerse nel mondo della fantascienza, trovando ispirazione nelle riviste del settore e iniziando a scrivere racconti che presto avrebbero catturato l'immaginazione di lettori di tutto il mondo.

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La svolta nella carriera dell'autore avvenne nel 1950 con la pubblicazione delle sue celebri Cronache marziane, un'opera che conquistò rapidamente il favore del pubblico internazionale. Questa raccolta è il resoconto della conquista e della colonizzazione di Marte da parte dei terrestri, dalle prime fallimentari esplorazioni umane all’invasione e infine al declino.

Tutto avviene in meno di trent’anni, tra il 2030 e il 2057, quando lo scoppio di una guerra atomica costringe i terrestri a rientrare e Marte, pianeta antichissimo, resta nuovamente abbandonato. Sui suoi immensi mari di sabbia privi di vita passano i grandi velieri degli ultimi marziani, creature simili a fantasmi, ombre e larve di una civiltà che gli ingombranti terrestri venuti da un mondo sordo e materialista non hanno saputo vedere né comprendere.

Ma Cronache marziane è in realtà molto di più: un capolavoro della fantascienza ricco di inventiva e di poeticissime immagini, in cui Ray Bradbury travolge i limiti della letteratura di genere, ritrovando l’universalità simbolica della fiaba e dell’epos.


"Cronache marziane sono Tutankhamon che esce dalla tomba quando avevo tre anni, le saghe norrene quando avevo sei anni, e gli dèi greco-romani che mi affascinavano tantissimo quando avevo dieci anni: insomma mito puro" - Introduzione a Cronache marziane, Ray Bradbury



L'autore sente l’urgente bisogno di parlare del mondo che lo circonda: il “suo” Marte è il ricettacolo dei fantasmi dell’epoca, un pianeta dell’immaginario americano degli anni Quaranta che racchiude sogni, desideri, speranze di un Paese partito alla conquista dello spazio che assiste allo sgretolarsi delle proprie ambizioni e illusioni.

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Tre anni dopo, nel 1953, seguì il capolavoro indiscusso di Ray Bradbury, Fahrenheit 451: un romanzo distopico, un elogio alla lettura in una società che la proibisce, un libro rimasto ancora oggi un pilastro della letteratura e trasformato in un film diretto da François Truffaut.


"Per dieci anni ho bruciato il cervello del mondo, l’ho innaffiato di cherosene. Perdio, Millie, un libro è una mente: non si tratta solo della donna che abbiamo ucciso ieri o degli altri che l’hanno preceduta in tutti questi anni, ma dei pensieri cui ho dato fuoco con sconsiderato piacere." - Fahrenheit 451, Ray Bradbury


Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati: armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri, e li bruciano, proprio come vuole la legge. Ma l'uomo non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan. Sua moglie è indifferente e passiva, il suo lavoro semplice routine.

Un giorno però, Montag incontra una donna sconosciuta e nasce un sentimento impensabile: inizia così la scoperta di un mondo diverso, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica. Il suo è un  viaggio verso l'illuminazione, che rappresenta la lotta dell'individuo per affermare la propria identità e il proprio pensiero critico in un mondo che cerca di soffocarli.

Fahrenheit 451 è una riflessione profonda sulla censura, sulla manipolazione culturale e sulla lotta per la conoscenza.

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Ray Bradbury non era solo uno scrittore di romanzi; si distinse nella vita anche come sceneggiatore cinematografico, portando la sua maestria narrativa sul grande schermo con adattamenti come Moby Dick, la balena bianca di John Huston.

La sua passione per la scrittura non si esaurì mai. Tra i suoi altri lavori si annoverano romanzi come Il grande mondo laggiù, Io canto il corpo elettrico! e Il popolo dell'autunno, e molti altri, ognuno portatore di una visione unica e affascinante.

La morte di Bradbury il 5 giugno 2012 a Los Angeles segnò la fine di una grande era, anche se il suo lascito rimane immortale. Attraverso le sue parole, continuiamo a viaggiare in mondi fantastici, a riflettere sulla nostra società e ad apprezzare il potere della letteratura. Ray Bradbury, con la sua creatività senza limiti, rimarrà per sempre uno dei giganti della letteratura di genere, e non solo.

Quotes

Appena ti viene un'idea che cambia una qualche piccola parte del mondo, stai scrivendo fantascienza. È sempre l'arte del possibile, mai dell'impossibile.

Ray Bradbury

Un libro è una pistola carica.

Ray Bradbury, Fahrenheit 451

Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.

Ray Bradbury, Fahrenheit 451

Gli uomini di Marte si accorsero che per sopravvivere avrebbero dovuto dimenticare la solita domanda: Perché vivere? La vita era risposta a se stessa. La vita era propagazione di maggior vita e di un vivere la miglior vita possibile. La vita era bella ora e non abbisognava di discussioni e di analisi.

Ray Bradbury, Cronache marziane

Ray Bradbury